DAL 2018 AGEVOLAZIONI A RISCHIO PER NUMEROSE ASD E SSD
A meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, la fine dell’anno 2017 sancirà il disconoscimento delle più importanti agevolazioni fiscali (e non solo) per numerosissime Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche operanti nei settori che il CONI non avrà ritenuto “meritevoli”.
Le agevolazioni a rischio sono le seguenti:
- Possibilità di riconoscere compensi sportivi o rimborsi forfetari di spesa a istruttori, allenatori, tecnici, amministrativi, ecc. in completa esenzione fiscale e previdenziale fino ad euro 7.500,00 l’anno per singolo percipiente (dal 2018 la soglia di esenzione dovrebbe aumentare ad euro 10.000,00 vai all’approfondimento);
- Esenzione IVA e IRES sui corrispettivi specifici ricevuti da soci o tesserati per prestazioni erogate a favore degli stessi (abbonamenti, corsi sportivi, ecc.);
- Detrazione fiscale delle donazioni effettuate a favore delle ASD;
- Accesso da parte degli sodalizi sportivi alle risorse del 5 per mille;
- Accesso al regime speciale di cui alla Legge 398/91 (solo per le Società Sportive Dilettantistiche);
Per provare a capire cosa sta succedendo è opportuno dare un ordine agli eventi.
Con l’intento di “bonificare” il Registro CONI da tutte quelle Associazioni o Società sportive che svolgano discipline poco “sportive” ritenute elusive, in data 20/12/2016 il Consiglio Nazionale del CONI adotta la delibera n. 1566 con la quale vengono individuate le discipline la cui pratica consente di ottenere l’iscrizione al Registro CONI e conseguentemente la fruizione delle agevolazioni tributarie e previdenziali previste per lo sport dilettantistico. Viene pubblicato un primo elenco con 396 discipline sportive riconosciute (vedi elenco) ed indicato il termine del 01.03.2017 per adeguare gli statuti delle ASD/SSD al fine di aggiornare il registro CONI. Infatti, al fine di ottenere il riconoscimento ai fini sportivi da parte del CONI diventa necessario l’indicazione in Statuto almeno di una delle discipline ricomprese nell’elenco. Dopo tre successive delibere (14.02.2017, 10.05.2017 e 18.07.2017) l’elenco conta 385 discipline riconosciute (vedi elenco e vedi ultimo aggiornamento) e il termine per l’adeguamento degli Statuti e la bonifica del Registro CONI slitta al 31.12.2017.
Con questi provvedimenti, in pratica, vengono tagliate fuori dal mondo sportivo numerose attività molto diffuse nel tessuto sociale attorno alle quali sono nate numerose Associazioni (o Società) sportive, palestre o altri centri a conduzione no profit. Per fare alcuni esempi ad oggi non risultano in elenco, dunque non sarebbero discipline sportive riconosciute ai fini dell’accesso alle agevolazioni, attività come lo yoga, il pilates, lo spinning e l’idro-bike, oppure altre discipline meno conosciute ma in fortissima ascesa come il CrossFit e il TacFit.
Allo stato attuale, dunque, a partire dal 01.01.2018 gli scenari ipotizzabili sono i seguenti:
- le ASD e SSD che svolgeranno solo discipline INCLUSE in elenco non avranno ripercussioni e continueranno a godere delle agevolazioni citate;
- le ASD e SSD che svolgeranno sia discipline incluse che discipline escluse, dovranno integrare lo Statuto, laddove nello stesso non sia esplicitato lo svolgimento di almeno una delle attività in elenco, e aggiornare la loro posizione presso al Registro CONI. In questo modo sarà possibile continuare a godere delle agevolazioni ma solo per le discipline sportive riconosciute, mentre per le attività non ricomprese nell’elenco i corrispettivi ricevuti (es. per corsi sportivi, abbonamenti, ecc.) subiranno una tassazione sia diretta che indiretta (IRES e IVA).
- Le ASD e SSD che svolgeranno solo discipline ESCLUSE dall’elenco saranno cancellate dal registro CONI, perdendo il riconoscimento sportivo e la fruizione di tutte le agevolazioni ad esso collegate.
A meno di interventi del CONI volti ad ampliare l’elenco delle discipline riconosciute, la situazione attuale imporrà agli addetti ai lavori (dirigenti e preposti) una attenta valutazione sulle attività del 2018 tenendo conto dei risvolti economici negativi connessi alla gestione delle attività escluse , non solo per la tassazione cui i corrispettivi saranno soggetti ma anche per le difficoltà operative legate alla gestione di rapporti con gli operatori del settore (tecnici, istruttori, allenatori, collaboratori amministrativi, ecc.) ai quali non sarà più possibile riconoscere compensi, indennità e rimborsi in esenzione fiscale e previdenziale.
Questa circostanza, di fatto, unita alla stringente normativa sulle collaborazioni occasionali (vai all’articolo) potrebbe costringere queste figure ad aprire la Partita IVA e ad aumentare conseguentemente il costo del loro intervento a scapito non solo degli utenti diretti ma anche del movimento sportivo in generale.