04 marzo 2019 – Info Pillole

IL RENDICONTO DEVE CHIUDERE A ZERO?

Le ASD devono chiudere il rendiconto annuale a zero? Cosa significa davvero “no profit”? Molti operatori del settore hanno una errata convinzione su questo concetto di base. Chiariamolo una volta per tutte. Le ASD possono assolutamente chiudere l’anno con un “avanzo” o risultato positivo. L’unico vincolo che hanno è il divieto di distribuire (anche indirettamente) le risorse fra i soci.

 

LA CESSIONE DELL’ATLETA FRA ASD

Quando una ASD cede i diritti sulle prestazioni di un suo Atleta il ricavo è esentasse, se:

  • Le due ASD (cedente e cessionaria) sono affiliate alle medesima Federazione (o EPS);
  • Entrambe hanno inviato il Modello EAS;
  • La cessione rientra fra le finalità istituzionali della ASD cedente;
  • L’atleta abbia svolto presso la cedente un’effettiva attività volta ad apprendere e migliorare la pratica sportiva dilettantistica;
  • La cedente non proceda al suo scioglimento continuando la propria attività sportiva.

In caso contrario la cessione sarà tassata ai fini IRES e gravata da IVA 9% (fatta salva possibilità di applicare le agevolazioni di cui al regime agevolato di cui alla L.398/91).

 

PREMIO DI ADDESTRAMENTO E FORMAZIONE TECNICA

Quando una ASD riceve una indennità per il passaggio di un suo atleta ad una società professionistica siamo di fronte al c.d. “premio di addestramento e formazione tecnica” (Art.6 L. 91/1981). Tale premio gode di un regime di defiscalizzazione proprio ma è applicabile esclusivamente al caso prospettato (passaggio dell’atleta al settore professionistico). Pertanto, questa agevolazione è applicabile solo nelle Federazioni che prevedano un settore professionistico, ma solo se l’atleta ha effettivamente svolto un periodo di formazione ed addestramento presso il sodalizio dilettantistico. Non può essere reclamata l’esenzione fiscale se la ASD risulta un semplice tramite fra l’ente che ha formato l’atleta e la club professionistico.

 

RESPONSABILITA’ DEI COMPONENTI DEL CD

Essere membri del Consiglio Direttivo di una ASD non deve spaventare. La responsabilità (anche patrimoniale) è attribuita dalla Legge a colui il quale ha agito “in nome e per conto” della ASD ovvero, in prima battuta, il Legale Rappresentante. Salvo prova contraria. I membri del CD possono essere chiamati in causa se firmatari di delibere da cui discenda un onere o un impegno dello stesso Consigliere, quando non portato a compimento, se dallo stesso derivino conseguenze a carico della ASD.