RICAVI ESENTASSE PER L’AFFITTO DELL’IMPIANTO SPORTIVO
Gestire un impianto sportivo può essere una buona opportunità per le casse di una ASD/SSD che può affittare spazi interni a soggetti terzi. I corrispettivi di questa attività sono solitamente di natura “commerciale” ma in alcuni casi potrebbero essere non soggetti ad IRES ed IVA.
Se l’affitto dello spazio si lega all’attività principale dell’ASD/SSD, ovvero l’esercizio e la pratica di attività sportiva dilettantistica, i corrispettivi possono essere considerati non commerciali se l’attività è svolta in favore di soci, tesserati presso l’ente di promozione o Federazione sportiva affiliante. In questo caso i corrispettivi ricevuti non saranno tassati ai fini IRES e IVA poiché si trattasi si una pratica sportiva dilettantistica, e quindi strettamente connessa agli scopi istituzionali dell’ente. Un esempio di questo caso potrebbe essere l’affitto, a soci e/o tesserati, del campo da paddle per la pratica sportiva.
Allo stesso modo, quando una ASD/SSD affitta uno spazio dell’impianto sportivo ad un’altra ASD/SSD affiliata alla stessa Federazione o Ente Sportivo che svolge la “medesima attività” sportiva, il corrispettivo ricevuto può considerarsi non tassabile (ai fini IVA e IRES) a condizione che:
- Le ASD/SSD perseguano analoghe finalità istituzionali, ovvero la promozione dello sport dilettantistico;
- Le attività svolte nello spazio affittato siano effettivamente sportive e dilettantistiche e non commerciali.
- Le ASD/SSD rispettino i requisiti statutari previsti dalla normativa.
In particolare, con “medesima attività” non si intende l’esercizio della stessa specifica disciplina sportiva (es. pallavolo), ma si fa riferimento al macro-ambito delle attività sportive dilettantistiche.
Un altro caso in cui l’affitto dello spazio di un impianto sportivo non produce corrispettivi tassabili riguarda solamente le ASD solo se detta attività:
- E’ finalizzata alla pratica sportiva dilettantistica;
- Non rappresenta l’attività principale dell’ente;
- Produce un incasso che non eccede i costi vivi sopportati per l’utilizzo dello spazio.
Questo sarebbe il caso, ad esempio, di un’ASD che concede l’uso della propria sala riunioni ad un gruppo di soci per organizzare un incontro di formazione sugli aspetti regolamentari di una disciplina sportiva quando il corrispettivo richiesto serva unicamente a coprire le spese vive (luce, riscaldamento). Oppure il caso di un’ASD che organizza un corso di formazione durante il quale si approfondiscono tecniche di allenamento specifiche in favore dei soli soci a cui viene chiesto di contribuire solo per coprire i costi dell’insegnante.
Quando non vengono rispettate le condizioni sopra elencate, i ricavi venienti dall’affitto dello spazio interno all’impianto sportivo sono sempre tassati ai fini IRES (eventualmente in modo agevolato ai sensi della L.398/91) ma sono, in ogni caso, esenti ai fini IVA se tale attività sia funzionale alla pratica sportiva. E’ il caso, ad esempio, di una ASD/SSD che affitta il campo da gioco ad un soggetto diverso da ASD/SSD e avente finalità commerciali ma per l’organizzazione di un evento sportivo dilettantistico. I corrispettivi sono soggetti a tassazione ai fini IRES, ma si applica l’esenzione IVA perché l’utilizzo del campo è connesso alla pratica sportiva dilettantistica. Un altro esempio può essere dato da ina SSD che affitta un’area per un corso di una disciplina sportiva organizzato da una ASD/SSD affiliata ad un diverso Ente di promozione o Federazione sportiva. Anche in questo caso i corrispettivi sono commerciali, ma l’esenzione IVA si applica poiché l’utilizzo degli spazi è connesso alla pratica sportiva dilettantistica.