QUALI ATTIVITA’ DEVE SVOLGERE UN ETS

Gli Enti del Terzo Settore (ETS) per qualificarsi come tali devono svolgere, in via esclusiva o principale, una o più Attività di Interesse Generale (AIG) per il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Le attività che possono essere qualificate “di interesse generale” sono elencate dall’art. 5 del CTS (per vedere il dettaglio clicca QUI) che comprende 26 settori.

In breve:

  • interventi e servizi sociali e per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili;
  • interventi e prestazioni sanitarie;
  • prestazioni socio-sanitarie;
  • educazione, istruzione e formazione professionale e altre attività con finalità educativa;
  • interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento dell’ambiente;
  • formazione universitaria e post-universitaria;
  • ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale;
  • radiodiffusione sonora a carattere comunitario;
  • organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
  • formazione extra-scolastica finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e del bullismo;
  • servizi strumentali ad enti del Terzo settore resi da altri enti;
  • cooperazione allo sviluppo;
  • attività commerciali, produttive, di educazione ecc. nell’ambito di filiere del commercio equo e solidale;
  • servizi finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro a favore di lavoratori, persone svantaggiate, ecc.;
  • alloggio sociale e ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo;
  • accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti;
  • agricoltura sociale;
  • attività sportiva dilettantistica;
  • beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti a sostegno di persone svantaggiate;
  • promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata;
  • promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici;
  • adozione internazionale;
  • protezione civile;
  • riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Le attività di interesse generale devono essere indicate nello statuto.

In base alla modalità di svolgimento di ciascuna delle citate attività, a titolo gratuito oppure oneroso con un margine (ricavi – costi) < o > 5% l’ETS verrà qualificato come “non commerciale” o “commerciale” e ciò avrà impatto sulla tipologia e la varietà dei vantaggi, soprattutto di natura fiscale, di cui potrà usufruire.

Gli ETS possono esercitare anche attività diverse da quelle generali, a patto che:

  • l’atto costitutivo o lo statuto lo consenta.
  • tali attività risultino essere secondarie e strumentali rispetto alle AIG.
  • i relativi ricavi siano < 30% delle entrate complessive o < 66% dei costi complessivi.

Un’altra attività fondamentale che gli ETS possono svolgere è quella della raccolta fondi (per maggiori dettagli clicca QUI).